L’ Aiuto Psicologico alle Vittime dell’Attentato del Bardo del Marzo 2015


 

 

RELAZIONE SULL’ INTERVENTO

A pochi giorni dall’attentato terroristico al Museo del Bardo, a Tunisi, il Comune di Torino ci ha affidato l’incarico di seguire in un percorso di primo sostegno psicologico ad alcune vittime e parenti delle vittime coinvolte nell’attentato.

Nel rispetto della privacy, regolata all’interno della deontologia professionale dello psicologo, riportiamo di seguito gli interventi che sono stati attivati da psicologi e psicoterapeuti volontari facenti parte della nostra Associazione: dott.sse   Maria Teresa Fenoglio, Giuliana Ferreri, Angela La Gioia, Anna Maria Masi, Giusy Pignataro, supervisionate dalla dott.ssa Marisa Piovano.

Il percorso di accompagnamento psicologico da noi attivato, oltre ad essere mirato a una prima elaborazione del trauma specifico, ha avuto come obiettivo la riattivazione delle capacità di resilienza, il rafforzamento delle competenze ad affrontare problematiche di tipo concreto che rischiano di aggravare la condizione di stress, il rafforzamento della capacità genitoriale e l’aiuto ai componenti familiari ad affrontare il lutto comune, a parlare del proprio dolore e a stabilire una nuova alleanza.

Alcuni interventi hanno avuto inizio quando le vittime erano ancora in una fase di riabilitazione post-operatoria e successivamente durante il rientro nella propria abitazione e alla ripresa della gestione delle normali attività di vita quotidiana. In un caso ancora oggi si sono mantenuti i contatti per superare talune difficoltà, costruendo ed individuando modalità che, da un lato, consentissero nell’immediato il superamento del momento critico e nel contempo rendessero la persona consapevole della necessità di affrontare alcune tematiche, emozioni e vissuti personali attraverso una successiva presa in carico da parte del SSN ed adeguato setting di lavoro.

In un altro caso si è affrontato il trauma attraverso colloqui individuali o di coppia per avere spazi personali di riflessione sull’accaduto. Ristretto il cerchio delle emozioni sui ricordi dell’avvenimento traumatico, si è potuto lavorare sulle ricadute in ambito familiare e

IMPEGNO ORARIO

Complessivamente l’impegno dedicato al sostegno psicologico alle vittime dell’attentato a Tunisi è stato di circa 70 ore, con in aggiunta 4 ore di supervisione di gruppo.

SI CHIAMA SPES, ed è la Squadra di emergenza Psicosociale di Psicologi per i Popoli, che a Torino sta aiutando cinque delle famiglie coinvolte dall’attentato al Museo del Bardo di Tunisi…

Sorgente: Spes, gli psicologi da “pronto soccorso” che curano l’anima alle vittime del Bardo – la Repubblica.it