Terremoto nelle Marche, 140 persone sono morte per cause legate al disagio vissuto


Terremoto, “140 persone sono morte per cause legate al disagio vissuto”

Da un articolo di Valentina Tudisco

(Cronache Macertaesi, 17 giugno 2017)

Afferma Massimo Mari, coordinatore degli aiuti psicosociali nelle Marche:
“Non sono morti sotto le macerie, ma ne mancano 140 all’appello. Morti a seguito del terremoto che ha innalzato il tasso di mortalità nelle province di Macerata (+15%), di Fermo (+20%) e di Ascoli (+12%). “Nell’Anconetano e nel Pesarese, territori pressoché illesi, nessun incremento”. Ha detto il direttore del dipartimento di Salute mentale dell’Area vasta 2, Massimo Mari, coordinatore del supporto psicologico e dei servizi alla persona per le vittime della recente stagione sismica
“Ad oggi abbiamo 300mila case lesionate in tutto il centro Italia – ha detto Mari -. In una notte il terremoto ha prodotto 40mila sfollati, ad oggi 29mila sono rimasti senza casa, di cui 4mila ospitati in hotel e resort mentre i restanti in autonoma sistemazione. Il 62 per cento dei danni ha interessato le Marche, per la maggior parte la provincia maceratese. Studiando i dati Istat riguardo il bimestre novembre e dicembre per il 2015 e 2016, ho potuto rilevare un aumento rilevante del tasso di mortalità. Il terremoto continua ad uccidere. Gli sfollati, soprattutto anziani, migrati nei territori limitrofi del Fermano e dell’Ascolano riportano un dato chiaro: 140 persone sono morte per cause psicologiche riconducibili al tremendo disagio. Gli antidepressivi sono aumentati del 70 per cento, gli antipsicotici del 7 per cento, e del 33 per cento gli ansiolitici. Gli anziani soffrono anche della fuga delle proprie badanti terrorizzate dalle scosse. Stiamo cercando una soluzione attiva per arginare il fenomeno. Al momento ci affianca il Gus (Gruppo Umana Solidarietà) di Paolo Bernabucci”