Genova, un nuovo ponte fatto di resilienza per una ricostruzione post traumatica


Dedicato a Genova, il nuovo numero della rivista dell’Ordine Psicologi Liguria. 

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Link alla rivista

E’ dedicato a Genova, al suo “ascolto“, il nuovo numero della rivista dell’Ordine Psicologi Liguria, per il terribile, tragico evento che ha segnato profondamente la vita di tutti coloro che ne sono stati coinvolti.

Credo che non potesse essere scritta una più sentita ed emozionante introduzione ad una pubblicazione interamente dedicata alla tragica caduta del ponte Morandi, a Genova. La rivista “Psicologi e Psicologia in Liguria“, edita come giornale dell’Ordine degli Psicologi della Liguria, esordisce con il coinvolgente editoriale della Presidente Lisa Cacia, di cui riportiamo alcuni stralci:

La tragedia del crollo del Ponte Morandi ha colpito tutti noi, genovesi e liguri, in modo violento, minando profondamente il senso di sicurezza perché da quel ponte ci passavamo tutti, anche più volte al giorno. Il primo stato d’animo è stato di incredulità, di assurdità, di impotenza e poi è sopraggiunta la rabbia, perché a differenza di altre calamità come terremoti e alluvioni che sono eventi naturali e quindi non prevedibili e del tutto gestibili, il crollo di un ponte è un evento che riteniamo evitabile grazie ai controlli, le verifiche, la manutenzione.

La macchina dei soccorsi, del recupero dei feriti e dei morti, della messa in sicurezza di chi stava sopra e sotto il ponte, si è subito attivata ma è emerso, sempre più chiaramente, che un altro tipo di emergenza, prepotente ed intensa, era la paura, il trauma, l’ansia e l’angoscia di chi aveva assistito alla scena del crollo o di chi aveva i parenti in ospedale deceduti o feriti, e di tutti coloro che, per un qualche motivo, erano venuti a contatto con la tragedia.

L’intervento psicologico in questi casi, assume quindi un’importanza cruciale ed alcuni, con generosità e spirito umanitario si sono proposti per fornire un aiuto professionale ma, come già detto e scritto in altre occasioni, questo tipo di intervento prevede una formazione specifica e va coordinato da associazioni accreditate con la Protezione Civile. …

Lisa Cacia, Presidente OPL

Lisa Cacia, Presidente OPL

I colleghi … sono intervenuti prevalentemente negli ospedali con i feriti e negli obitori nell’assistenza ai parenti nel riconoscimento dei familiari deceduti. …

Bion ci ha insegnato che dobbiamo apprendere dall’esperienza e noi abbiamo imparato la necessità della formazione, della condivisione e del fare rete tra professionisti e tra enti e istituzioni. Reti forti, dove ci si confronta ma anche ci si conforta.

 

Appare persino superfluo che, a questo punto, vi inviti alla lettura dell’intero numero della rivista, che si pone con una importante collezione di articoli che molto ci insegnano della Psicologia dell’Emergenza, avendone bene a mente che la Psicologia dell’Emergenza è un “ampio insieme” in cui si integrano “contributi diversi della psicologia (Psicologia clinica, Psicologia sociale, Psicologia della comunicazione, Psicologia ambientale, Psicologia dello sviluppo, Psicologia di comunità e della salute …  finalizzato a comprendere i processi psicologici attivati da condizioni fuori dall’ordinario contesto di vita, nonché i loro esiti – immediati e nel lungo termine – che incidono sulle capacità di adattamento e sul benessere delle persone e delle loro comunità di appartenenza” (fonte CNOP).

 

Gaetano Toldonato

Psicologo Psicoterapeuta, esperto in Psicologia dell’Emergenza, Componente del Direttivo di Psicologi per i Popoli – Torino, Capo Nucleo Psicologi di Protezione Civile dell’ANA – Sezione di Torino.