Mercoledì 7 febbraio 2024 Gian Carlo Franceschetti ci ha lasciati.


Mercoledì 7 febbraio 2024 Gian Carlo Franceschetti ci ha lasciati.

 

Il 7 febbraio 2024, all’età di 76 anni, Gian Carlo Franceschetti ci ha lasciati.
Nel luglio 2001 Gian Carlo Franceschetti, insieme con Maria Teresa Fenoglio, Marco Bellagamba, Ester Chicco, aderiva alla costituzione della Associazione di Volontariato Psicologi per i Popoli. Tale organizzazione non ha finalità di lucro e persegue esclusivamente finalità umanitarie di solidarietà, nel settore della protezione civile e dell’assistenza sociale e sanitaria.

In tale quadro, Gian Carlo è stato, lungo tutti gli anni sino ad ieri, partecipe instancabile, partecipando operativamente nei tanti ambiti emergenziali locali, nazionali, internazionali.

Gian Carlo iniziò la sua storia lavorativa presso le OGR (Officine Grandi Riparazioni delle Ferrovie dello Stato), maturando anche un’esperienza quale rappresentante sindacale della Cgil.
La sua accesa passione per la fotografia ed il particolare interesse per le arti visive in un mondo tutto da inquadrare e fotografare, lo sospinsero sino all’ingresso in RAI, dove iniziò un lungo periodo di attività, quale cameraman di comprovata tecnica e di innovazione, sino al 2011.
Da allora, Gian Carlo si è prodigato in modo instancabile a rivolgere tempo di vita, energie, competenze, creatività, al suo partecipare attivamente alla vita dell’Associazione.

Il 7 febbraio 2016 – in occasione di un incontro storico tra alcuni rappresentanti delle associazioni territoriali di “Psicologi per i Popoli” non più aderenti alla Federazione Nazionale – Gian Carlo elaborava un poster commemorativo della giornata, accompagnadolo con un suo scritto:

«In via Garibaldi 10 a Torino si è tenuta una prima riunione costituente quella che è stata definita una “nuova era”.
L’incontro è stato piacevole, conviviale e ricco di spunti sul futuro del neonato gruppo.
Fra le tante idee che sono state presentate, ho ritenuto opportuno poter aggiunger un mio contributo fattivo ideando un manifesto per l’occasione.
In attesa che siano definite future strategie sinergiche (che solo il neo formato gruppo potrà delineare) ho ritenuto utile realizzare un poster fotografico, che spero possa costituire, se non altro, quale significativo ricordo di questa intensa giornata d’insieme.
Ho assegnato al poster anche un titolo che fosse rappresentativo di ciò che si era appena costituito e degli intendimenti dei partecipanti… Mi permetto allora di adottare provvisoriamente: “Psicologi sotto i Portici”. Perchè i “Portici”?
Al di là della coincidenza della riunione tenuta a Torino, città che con i suoi 18 chilometri di portici ha riparato dalla pioggia tutti i convenuti, che cos’è il portico?

Il portico è un riparo, è il luogo in cui si rifugiano nell’inverno i “barboni”, quegli stessi che, negli inverni più rigidi, sono una delle “emergenze quotidiane” di cui si è tanto parlato nel corso della riunione e il cui sviluppo può essere uno dei temi che si intendono affrontare. Ma il portico è anche il costrutto che circonda il chiostro, il luogo della meditazione e della ricerca di sé stessi, presupposto indispensabile per poter essere di aiuto agli altri e condizione che mi è sembrato cogliere come condivisa da tutti.

Per finire, come non andare con la mente alla Stoa di Zenone, il portico-scuola per eccellenza, il punto da cui tramandare le proprie conoscenze e in cui si può sostenere lo sviluppo di nuove mentalità e nuove competenze.
Il portico, quindi, in quanto cura, meditazione e formazione, che altro si può volere?»

Gian Carlo ha mantenuto quel suo carattere schivo, ma intenso, dove non mancavano la sua simpatia e la sua cordiale partecipazione al sociale. Quanti i coinvolgimenti con Gian Carlo, per la profondità dei significati storici, sociali, umani che abbiamo avuto il piacere di riscontrare nelle sue ricerche, nei suoi interessi di vita.

Ci mancherà Gian Carlo: a noi tutti, che lo abbiamo apprezzato nel suo esserci costante, pur con la sua discrezione, compagno, amico, collaboratore… e ancora altro, nei tanti avvenimenti che hanno costituito la costellazione di un procedere insieme.

 

 

 

 

 

Gaetano Toldonato